CAROTTI VIRGILIO
Osimo 1882-?
Nella nativa Osimo, città delle Marche, riceve la sua prima formazione artistica,sotto la guida di alcuni maestri del luogo.
Nel 1914, Virgilio Carotti frequenta prima l’istituto delle Belle Arti di Urbino, successivamente entra all’Accademia delle Belle Arti di Perugia.
Negli anni compresi tra il 1920 e il 1923, prosegue i suoi studi a Roma.
Nella capitale, l’artista apprende la tecnica della decorazione e della modellazione della ceramica dai maestri Alfredo Bigini, Giovanni Prini e Duilio Cambellotti.
A partire dagli anni 20, Carotti partecipa a note rassegne nazionali ottenendo vari riconoscimenti.
Nel 21, insegna plastica e decorazione presso la regia Scuola Comunale di Arte Applicata di Cività Castellana, assumendo successivamente la direzione dello stesso istituto.
Dopo aver insegnato a Sulmona, tra il 1941 e il 1951 l’autore si stabilisce a Lecce, dove occupa la cattedra di Decorazione pittorica presso la Regia Scuola Artistica Industriale “ G. Pellegrino”.
A metà degli anni 50, Virgilio Carotti dirige, a Firenze, la famosa fornace “ Carotti e Bettucci”.
Gran parte della sua produzione è costituita da dipinti a soggetto storico e mitologico, da vedute di interni popolati da esili figure e paesaggi d’impronta surreale.
Il maestro, una volta allontanatosi dalla pittura classica e figurativa degli esordi, a metà del XX secolo,guarda con interesse ai movimenti avanguardistici di quel tempo, dal Novecento all’Espressionismo alla Metafisica.
Carotti ha anche realizzato quadri a soggetto sacro, custoditi in alcune collezioni private e chiese del Salento, come “Tobiolo e l’Angelo”, olio su tela, di discreta fattura, conservato nella Matrice di Santa Maria Assunta a Monteroni di Lecce.
Nelle sue opere in ceramica è evidente l’influsso sia dell’antica tradizione figula greca e romana, sia degli stili liberty e decò.