GIURGOLA RAFFAELE
Lecce, 1898 – 1970
Raffaele Giurgola nasce nel capoluogo salentino, il 17 novembre 1898.
Muove i primi passi della sua lunga carriera, frequentando dapprima i laboratori di alcuni scalpellini della pietra leccese e la bottega del cartapestaio Achille De Lucrezi, successivamente segue le lezioni serali di disegno presso la società operaia leccese, sotto la direzione dell’intagliatore Giuseppe De Cupertinis che gli insegna la tecnica per modellare la scultura.
Nel 1921 si trasferisce nella città partenopea, ove frequenta l’Accademia di Belle Arti, diventando allievo di Achille Orsi e altri famosi artisti di quel tempo.
Dopo il diploma, distintosi per la sua bravura, vince una borsa di studio e si reca a Parigi, città in cui viene a contatto con pittori, scultori e artisti seguaci delle nuove avanguardie e dove ha la possibilità di perfezionare la sua tecnica.
Tornato in Italia, aderisce al partito fascista, ricevendo molti incarichi prestigiosi e incrementando così la sua attività di artista poliedrico.
Tra gli anni ‘20 e ‘40, espone in numerose e importanti mostre a livello nazionale e internazionale; dalle Biennali gallipoline e leccesi, alle rassegne di Napoli, Milano (1933 – 1939), Roma, Torino e Firenze, fino ad arrivare alla prestigiosa Biennale di Venezia.
A seguito della caduta del fascismo, G. continua a Lecce la sua attività soprattutto di scultore, non ottenendo però il successo conseguito negli anni precedenti e rimanendo in un quasi totale isolamento.
Le prime opere scultoree risentono molto dell’accademismo e del verismo napoletano, le ultime invece rivelano l’apertura dell’artista verso nuove soluzioni, che lo portano ad essere più sintetico e moderno. G. fu anche un valido pittore, impegnato nella raffigurazione di nature morte, di composizioni floreali e ritratti.
Nelle opere da cavalletto, viene influenzato da diverse correnti, parte infatti dal naturalismo napoletano per aderire, successivamente, al novecentismo, alla metafisica e all’ermetismo.
G. fu autore, inoltre, dei famosi Monumenti ai Caduti di Monteroni, Lizzanello , Sannicola e San Cesario di Lecce (quest’ultima opera è stata sostituita alla fine degli anni ‘70 da una più moderna scultura di Aldo Calò), di ritratti di noti personaggi salentini (primo tra tutti il pittore Michele Palumbo), di raffinate sculture.