GENNARI MARCELLO
Manduria, (Ta) 1932
Si diploma presso l’istituto d’arte G. Pellegrino di Lecce, dove ha come maestri Antonio D’Andrea e Guidi Gremigni.
Inizialmente, Marcello Gennari ottiene l’incarico di aiuto laboratorio di Gremigni; dopo il trasferimento dello scultore toscano, diviene titolare della cattedra di scultura, sempre nell’istituto in cui si era formato.
Tra gli anni 50 e 60, il maestro realizza su commissione opere monumentali, con l’utilizzo di diversi materiali, dal marmo alla pietra, al cemento.
Gennari comincia ad usare anche la tenera pietra tufacea salentina, a somiglianza degli antichi scalpellini leccesi.
Da questo momento, le sculture del maestro diventano esili e slanciate, assumono quindi una particolare espressività, dal profondo sentimento, riecheggiando il senso della vita e della morte.
Figure maschili e femminili si sfiorano e si abbracciano, sino a costituire un unico elemento nello spazio, come in “ Tenerezza”, opera del 1992.
Numerose sculture di Marcello Gennari si trovano in edifici privati, pubblici e chiese come l’ospedale di Galatina, il Duomo di Brindisi, la moderna chiesa di San Domenico Savio a Lecce e la sede della Radio Vaticana a Roma.