DODARO SAVERIO
Bari, 1930-2018
Scrittore, poeta, artista, uomo di cultura, teorico della letteratura e dell’arte, Dodaro rappresenta per il meridione un punto di riferimento nella ricerca artistico- letteraria d’avanguardia.
Sin da giovane età ha manifestato grande interesse per il teatro, la poesia e le arti visive, al punto da rifiutare l’indirizzo familiare di tradizione chimico-farmaceutica, fuggendo da casa alla ricerca della propria strada. Migra a Bologna e poi a Parigi.
Si trasferisce a Lecce nel 1953 dove da tempo opera incessantemente.
Nel 1976, rintracciata la ritmicità cardiaca amniotica nell’opera d’arte e annodata la condizione poetica sia ai bowlbyani “mourghen processes”, sia alla “manque a letre” di Lacan, D. fonda il Movimento genetico. L’arte è il linguaggio del lutto – la perdita dell’unità duale simbiotica ventrale-.
Nel 1980 redige il “Manifesto di Architettura Genetica” unitamente a F. Miglietta. Partecipa alle più importanti manifestazioni nell’ambito della poesia verbo-visiva e del libro oggetto. E’ presente con le sue opere in varie Biblioteche e Musei. Una sua opera dal titolo “Mare amniotico” è conservata presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. Nel 2010 lancia il manifesto NEW PAGE. Narrativa in store. Romanzi di cento parole, non sul libro, che egli ritiene ormai sott’attacco, ma sul crowner – pannello cartonato in uso nella comunicazione pubblicitaria per le vetrine dei negozi -. Immediate le adesioni. Settori di espansione: NEW PAGE theatre, NEW PAGE poetry e NEW PAGE scavi.
D. unitamente a Antonio Verri ha rappresentato e rappresenta il nucleo più vitale della cultura salentina e meridionale dagli anni ’80 in poi.