CESARI NICOLA
Maglie ( Le), 1940
Si iscrive all’istituto d’arte di Lecce “ G. Pellegrino”,dove è allievo del poeta Vittorio Bodini, il cui incontro sarà fondamentale per la sua formazione artistica.
Tra il 1960 e il 1998, Nicola Cesari insegna discipline artistiche in alcuni istituti superiori salentini.
A partire dal 1968, si dedica sia all’attività di pittore sia a quella di critico d’arte, scrivendo su periodici e riviste italiane come “ Il tempo d’oggi”, “ Titivillus” e “ Nuovo Spazio”.
Cesari guarda con attenzione ai movimenti avanguardistici del 900 e si avvicina all’informale europeo, ispirandosi, in particolar modo, alle opere di Rauschenberg e di Alberto Burri.
Significativo sarà anche l’incontro dell’artista con il conterraneo Aldo Calò che gli fa comprendere l’importanza della materia, in particolare del legno.
Nelle sue opere, soprattutto informali, il colore e la materia si uniscono, tracciando lunghi confini nello spazio che seguono un andamento geometrico, in continua evoluzione.
Famosi sono i “ Muri” e gli “ Spazi cosmici” dove misteriosi figure di pianeti, dipinti con l’uso di acrilici e tempere, sono caratterizzati dalla presenza di impasti di colore grumoso, acceso e sapientemente graduato.
Le opere dell’ultimo periodo rappresentano mondi fantastici fatti di lune e di stelle, caldi paesaggi salentini dagli azzurri intensi, che emergono prepotentemente dalla superficie materica.
Gli “ Astratti cosmici” sono tra le realizzazioni più note e apprezzate del maestro.
Nicola Cesari ha scritto anche saggi sulla ceramica e sulla cartapesta salentina.
L’autore inizia la sua carriera espositiva nel 1973, partecipando a importanti rassegne nazionali ed estere come “ Astratto Cosmico” del 1976 e “ Non chiedere la luna” del 2004