TORNESE GIUSEPPE

Lecce, 1935

Terminati gli studi presso l’istituto d’arte leccese G. Pellegrino, Giuseppe Tornese si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, dove presto si diploma.
Sempre nel capoluogo toscano ammira le opere dei famosi maestri Pericle Fazzini e Antonio Berti.
Una volta ritornato a Lecce, Tornese insegna discipline pittoriche presso il liceo artistico della città.
Le sue sculture raffigurano soprattutto nudi femminili e di fanciulli, eseguiti sia a tuttotondo sia a basso rilievo, dalla caratteristica volumetria, che, con dinamismo si proiettano nello spazio circostante, seguendo determinate traiettorie.
Il maestro, non dimenticando la millenaria storia del Salento, modella con maestria e abilità sia la pietra tufacea locale, sia altri materiali.
Giuseppe Tornese tiene presente la lezione di artisti rinascimentali e barocchi , primi tra tutti Michelangelo Buonarroti, Donatello e Bernini, oltre ad aprirsi alla scultura contemporanea.
I suoi quadri, in particolar modo oli, raffigurano giovani donne, dal roseo incarnato, immerse in lussureggianti paesaggi mediterranei, dallo sfondo turchino, ravvivati dalla presenza di frutti e rigogliose piante.
Caro all’autore è anche il tema dell’amore materno e filiale.
Tra le sculture di Tornese di grande suggestione sono “ Il Moto nello spazio”,” La Pubertà” e “ La Madonna del monte”, Patrona di Cavallino, paese salentino in cui vive l’artista.

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