TONDO NATALINO
Salice Salentino (LE), 1938
Dopo aver frequentato l’Istituto d’Arte G. Pellegrino si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Lecce dove si diploma con una tesi su J. Polaski che rivela l’interesse di T. per la contemporaneità senza indulgere verso soluzioni classiche e accademiche. Il suo percorso artistico è sempre proiettato verso la ricerca, la sperimentazione. La sua attività espositiva ha inizio nella prima metà degli anni ’60 quando gli viene allestita una mostra personale nella sede della Società Operaia “E. Maccagnani” di Lecce. Dopo poco partecipa al “Maggio di Bari” e tiene un’altra personale a Lecce presso la Galleria 3° che all’epoca era molto attiva e centro del dibattito culturale salentino. In quel periodo la ricerca di T. mira a creare delle tensioni attraverso l’utilizzo di oggetti tridimensionali ordinatamente distribuiti e attraversati da fasce di colore. L’interesse di T. per l’architettura si manifesta nelle “superfici bidimensionali”. Sempre attento al dibattito culturale, approfondisce negli anni ’70 lo studio sul rapporto tra lo spazio fisico e lo spazio artistico che lo spinge a progettare opere concettuali sfocianti nella installazione dove lo “spazio concettuale invade quello fisico”. Negli anni ’80 T., insieme ad un altro artista Nicola Sansò, fonda il gruppo “Intra” e viene invitato a tutte le mostre più importanti che si tengono in quegli anni: “Presenza e Memoria”, organizzata nel Palazzo Ducale di San Cesario da A. Del Guercio e L. Galante e “Ab Origine, presenze pugliesi nell’Arte Contemporanea”, presso lo Studio Carrieri di Martina Franca (TA).
Sul finire degli anni ’80 strisce di colore invadono le sue opere in maniera ordinata, geometrica quasi a delineare ancora una volta e in maniera diversa lo spazio nella superficie pittorica. Fuori dalle logiche del mercato, T. continua le sue ricerche e elabora le sue teorie in maniera discreta, vive e lavora a Lecce.