SCORRANO LUIGI
Lecce, 1849 – Urbino 1924
Sin da giovane età Scorrano manifesta la sua passione per la pittura e appena può farlo si iscrive all’Istituto di Belle Arti di Napoli dove ben presto si distingue per capacità e applicazione. E’ allievo di Gustavo Mancinelli e successivamente di Domenico Morelli. Già dopo aver completato i corsi di formazione viene invitato a numerose mostre pubbliche in varie città. Dal 1876 al 1894 è un susseguirsi di eventi artistici: a Napoli, Roma, Milano, Livorno, Genova, Ferrara.
La tematica prevalente delle sue opere, nelle quali si avverte l’influsso di Domenico Morelli, è quella tipica della seconda metà dell’’800,caratterizzata da scene di vita popolare permeate di romanticismo. Famosi i suoi personaggi in costume popolare tipico salentino, napoletano e della Ciociaria. Grande è il successo che egli ottiene nel corso della mostra tenutasi a Lecce nel 1898 presso il Sedile in piazza Sant’Oronzo. Scorrano succede a Morelli nella cattedra di pittura presso l’Istituto di Belle Arti di Napoli, città dove esegue numerosi dipinti ed è chiamato a decorare il noto “caffè Gambrinos”.
Sul finire dell’’800 e nei primi del ’900 l’artista comincia a dipingere soggetti sacri indulgendo verso soluzioni più accademiche di ispirazione preraffaellita. Fra le opere più significative di quest’ultima produzione vi sono quelle realizzate nella chiesa leccese di Sant’Antonio a Fulgenzio. Scorrano prosegue nella sua attività didattica e nel 1904 è a Urbino dove dapprima insegna pittura presso l’Istituto di Belle Arti e dopo qualche tempo ne assume la direzione.
Nel 1924, poco dopo la sua scomparsa, sue opere vengono esposte alla prima Biennale di Lecce.