SPEDICATO SALVATORE

Arnesano (Le), 1939

Si forma sotto la guida di Raffaele Giurgola, Guido Gremigni, Bodini e Virgilio Carotti, suoi maestri presso l’istituto d’arte G. Pellegrino di Lecce.
A partire dal 1957, Salvatore Spedicato scopre la scultura ed inizia la sua lunga e fortunata carriera artistica; avvertendo le ristrettezze culturali della provincia leccese, abbandona il Salento e approfondisce la sua formazione, recandosi in alcune città italiane ed estere, dove visita musei, pinacoteche ed esposizioni d’arte contemporanea.
Il maestro, aperto in particolar modo ai cambiamenti artistici della sua epoca, dagli anni 60 svolge anche l’attività di critico d’arte.
Le opere del primo periodo, dal sapore mediterraneo, risentono soprattutto dell’influsso della corrente espressionista.
Negli anni 60, Spedicato si accosta a vari movimenti avanguardistici novecenteschi e riflette sul mondo tecnologico, orientando così le proprie ricerche verso un astrazione di tipo geometrico- costruttivo.
L’ autore viene così affascinato dai Radar e dalle scoperte tecnologiche, realizza inoltre strutture modulari in plexiglass, ottone e ferro, dalle linee particolarmente curve, in cui allude al mondo della natura.
Nel corso degli anni 80, Salvatore Spedicato esegue opere dal tipo sia figurativo che astratto, partecipando a rassegne d’arte contemporanea sia nazionali che estere.
Tra i molti monumenti, l’artista ha realizzato quello in onore del poeta dialettale G. De Dominicis a Cavallino e la Porta del Sole di Martano, simbolo della Grecìa salentina, sempre in provincia di Lecce.
Molte opere di Spedicato sono conservati in alcune pinacoteche e musei del Salento come il Sigismondo Castromediano di Lecce e la pinacoteca d’arte contemporanea di Novoli.

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